Non so quale possa essere oggi la differenza tra destra e sinistra. Alle superiori (anni ’70) avevo imparato a nutrire una certa diffidenza verso le ideologie. Esse offrivano in modo palese una lettura parziale della realtà.
Sono sempre stato convinto che la ricchezza della realtà sia così grande che le ideologie non possono essere in grado di comprendere.
Oggi, benché tanti dicano che le ideologie non ci sono più, di fatto continuano a ragionare rifugiandosi sotto il mantello protettivo dell’ideologia.

Una cosa che mi ha sempre dato molto fastidio è l’atteggiamento di superiorità degli intellettuali di sinistra. Oggi taluni per continuare a giustificare tale atteggiamento, si affannano a cercare un qualcosa di “sinistra” con patetici richiami ai valori. Tutto ciò mentre nel nostro Paese i partiti di “sinistra” praticano politiche che di “sinistra” hanno ben poco.

Poi ci sono quelli che sostengono che chi nega la distinzione tra destra e sinistra in realtà è di destra. Può essere così in qualche caso. Ma la mia impressione è che chi si affanna a dare contenuti a una non meglio precisata "sinistra", in realtà è un conservatore, uno che non ha il coraggio di percorrere vie nuove.
Rispetto la libertà di chi sente ancora il bisogno di etichettarsi di sinistra o di destra, eppure oggi più che in passato è indispensabile affrontare nuovi percorsi. Occorre avere il coraggio di mettersi in discussione per cogliere la ricchezza della complessità della realtà e lasciare che il cammino sia illuminato da quei principi che ancora oggi conservano una straordinaria attualità e che sono contenuti nella nostra Costituzione. A cominciare da quei tre valori sui quali si fonda il tessuto costituzionale: l'eguaglianza, la libertà e la solidarietà. A cominciare da quel manifesto di impegno contenuto nell'articolo 2: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale."