Tutankhamon metteva l’etichetta al suo vino
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- Categoria: Le parole del vino
L'etichetta del vino ha una storia molto più lunga di quanto si possa credere comunemente. Nella tomba del faraone Tutankhamon, morto nel 1324 a.C. sono state trovate anfore con l’etichetta.
A quell’epoca le anfore erano ristrette alla base e sulla chiusura venivano iscritti i dati relativi al loro contenuto, quali ad esempio, l'anno di produzione, la provenienza, il nome del produttore. Inoltre su alcune anfore era riportata anche la dicitura "vino rosso delle migliori uve".
Stato di emergenza e negazione dell’emergenza
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Cresce la tensione fra due concezioni diverse di affrontare la pandemia.
Da una parte c'è chi attribuisce il primato al diritto alla salute da cui discende il dovere dello Stato di proteggere la vita del cittadino a costo di limitare, sia pure temporaneamente, altri diritti individuali. Dall’altra, l’imperativo di proteggere le aziende, i negozianti, secondo una logica per cui le persone hanno un valore nella misura in cui producono e consumano.
Come torneremo a vivere il nostro tempo?
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I cru del Soave
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- Categoria: Le parole del vino
Si chiamano tecnicamente “Unità geografiche aggiuntive“, abbreviato “Uga” – non fa mai troppo chic il “burocratese” – ma possono essere definiti, più comunemente, i Cru del Soave. Sono ben 33: Castelcerino, Colombara, Froscà, Fittà, Foscarino, Volpare, Tremenalto, Carbonare, Tenda, Corte Durlo, Rugate, Croce.
Il silenzio
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I momenti più belli di questa quarantena sono i momenti di silenzio. Costa fatica stare in silenzio. Cerco di sottrarmi a questa inondazione di chiacchiere, bufale, bip, notifiche, avvisi, sparate dei politicanti, stronzate di ciarlatani, cantate ai balconi, canzoni sui social.
TRUFFA AD ALTA VELOCITA’
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La Corte dei Conti dell’Unione Europea ha bocciato l’Alta Velocità: «Un sistema disomogeneo e inefficace di linee, senza un piano realistico a lungo termine». Secondo l’ultima relazione (30/6/2018) dell’organo «è improbabile che l'attuale piano a lungo termine dell'Ue per le linee ferroviarie ad alta velocità venga realizzato... La rete ad Alta Velocità è un sistema non omogeneo di linee nazionali senza un coordinamento adeguato a livello transfrontaliero, progettato e costruito dagli Stati membri in maniera isolata, da cui risultano collegamenti insoddisfacenti».
La guerra agli ultimi che imbroglia i penultimi
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di Carlo Clericetti (23/06/2018)
«Trentacinque euro per ogni migrante – quello che si spende in Italia – fanno 12.775 euro l’anno, 1.065 al mese. Magari non tutti sanno che di quei 35 euro al migrante ne vanno solo 2,5, mentre il resto serve per vitto, alloggio e spese generali. Ma in Italia ci sono 3 milioni di disoccupati ufficiali e più che altrettanti che non rientrano nella definizione: quanto spende lo Stato per loro? Zero. E quanti sono quelli che, pur lavorando, a quei mille euro al mese non ci arrivano, o sono in pensione e prendono una cifra più bassa? Di milioni dobbiamo aggiungerne parecchi. Ed ecco apparecchiata l’arma di distrazione di massa, l’antichissimo espediente che basta cercare un nemico “al di fuori”. Lo slogan è azzeccatissimo: “Prima gli italiani”. Gli ultimi diventano penultimi, e vengono schierati in guerra contro i nuovi ultimi. Che sottraggono risorse, che rubano il lavoro o con la loro concorrenza fanno abbassare ancora proprio i salari più miseri. E’ colpa loro se i penultimi stanno male.